C’è questa cosa, col Movimento 5 Stelle, che è un po’ faticosa, e cioè, per essere più precisi, che quando si parla di chi comanda davvero, di chi tira i fili, di chi prende le decisioni, anche se poi sono tutti lì pronti a dire che sono gli eletti, i cittadini, gli iscritti al blog e i militanti a farlo, e i due che sappiamo se ne stanno un po’ nascosti, in disparte, talmente in un angolo che dicono dal blog che si chiama come uno di loro che sulla stepchild adoption i loro parlamentari possono votare come vogliono, oppure fanno firmare dei contratti a quelli di loro che si candidano come sindaco di Roma, perché non facciano di testa loro, nel caso vengano eletti, ecco, alla fine comunque vada o la si pensi, li si nomina come fossero i capi, e che lo siano o meno qui poco importa, perché il motivo è pratico, di economia della scrittura, di comunicazione, perché tutto sommato, se parlano come una voce sola, se dirigono insieme, sempre d’amore e d’accordo, allora, invece di stare ogni volta a scrivere Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, che è parecchio inchiostro, svariati pixel, si potrebbe fare come su Dragonball, quando alcuni personaggi usavano la tecnica della Fusione, e pensarli e dirli con un solo nome, tipo Gianbeppe Casagrillo.