L’altra sera mi è successo che stavo per iniziare a leggere un nuovo libro, però, a differenza di tante altre volte, invece di prendere e iniziare, buttando via in fretta quella sensazione un po’ di eccitazione un po’ di pericolo – perché un libro può anche essere brutto, e la cosa ci preoccupa – che si prova quando si passa per la prima volta dalla copertina alla seconda di copertina e poi alle pagine vere e proprie, ho avuto la presenza di spirito di fermarmi un attimo, col libro in mano, senza aprirlo, e prolungare quella sensazione per alcuni istanti, godermela, con chiarezza, tenerla presente in mente assaporandola, che pare una roba un po’ buddista, e magari lo è. Poi l’ho aperto e ho iniziato a leggere.
La stessa cosa ho fatto poco fa, prima di firmare, per la prima volta, un contratto di edizione.