La vita, l'universo e tutto quanto Satira Scienziaggini

Lavoisier contro la burocrazia

Antoine Lavoisier, di cui Lagrange disse «È bastato solo un attimo per tagliargli la testa, e cent’anni potrebbero non bastare per generarne un’altra pari alla sua», finì ghigliottinato l’8 maggio del 1794. Cosa che in Francia, a quei tempi, non era poi così inusuale.

Prima di finire in un cesto separata dal corpo, la testa di Lavoisier aveva dato grandi contributi alla scienza, in vari campi. Per esempio aveva battezzato (laicamente) “idrogeno” e “ossigeno” i due famosi elementi chimici da poco scoperti, per evitare che tutti li continuassero a chiamare irrispettosamente elemento tizio e elemento caio. Non per niente è considerato il padre della chimica moderna. Anche se forse ne è più il padrino.

Il traguardo per cui è più famoso è però la legge di conservazione della massa, che, detta senza numeri, suona più o meno così:

Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.

Pur essendo una colonna portante dell’universo fisico e chimico, esiste un settore in cui questa legge non riesce a imporsi, venendo violata con costanza e dedizione: la burocrazia.

La meccanica burocratica (che non è né classica né relativistica, ma essendo fortemente controintuitiva potrebbe essere tranquillamente quantistica) crea infatti continuamente (enti, figure, moduli, regolamenti), distrugge continuamente (tutte le stesse cose di prima, sostituendole con delle nuove) e non trasforma proprio niente (il che renderebbe tutto più facile, quindi non burocratico).

Una creazione più o meno recente e piuttosto interessante della meccanica burocratica è il cosiddetto responsabile della trasparenza. Questa figura, che nel mondo oltre-quantistico della pubblica amministrazione avrà di certo un ruolo fondamentale, nell’universo fisico-chimico potrebbe essere rappresentato così: un uomo ben vestito, con una valigetta, che entra negli uffici pubblici, guarda tutti silenzioso, poi si dirige verso la finestra. Guarda fuori, si avvicina, si allontana, riguarda fuori, poi apre la finestra e guarda fuori di nuovo, si avvicina, si allontata, guarda fuori per l’ultima volta e chiude la finestra. Scrive qualcosa sui suoi moduli e passa all’altra finestra. E così via.

E forse lo fa anche per gli occhiali, se i dipendenti dell’ufficio li indossano.

 

 

condividi

3 commenti

  1. Quale microburocrate di professione, ho apprezzato vivamente. Ora, però, per dimostrare che il mio gradimento non è dovuto al caso, devi descrivermi altrettanto efficacemente il “Responsabile della prevenzione della corruzione”.

Lascia una risposta a sekundar Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.I campi obbligatori sono contrassegnati *