Quel paio di volte che sono stato al Salone del libro di Torino, mi ricordo di averci ricavato un gran mal di testa. Forse per il caos di persone che c’era, forse per la quantità spropositata di libri, che se uno è un lettore appassionato ci diventa matto, solo a pensare quanta roba non riuscirà mai a leggere.
Quest’anno, che avrei anche i miei motivi per esserci, non ci sono andato. Allora faccio un po’ fatica a spiegarmi questo mal di testa che mi assilla.
Non vorrei che il Salone funzionasse anche a distanza.