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L’incredibile opportunità scientifica di avere due papi

Forse non ce ne rendiamo bene conto, ma avere a disposizione due papi contemporaneamente è un’opportunità incredibile. Tale fenomeno infatti si presenta molto di rado. Anzi, se ci limitiamo ai casi in cui un papa rinuncia volontariamente¹ al suo titolo, nella storia possiamo contarne solo due.

Uno è quello attualmente in corso e che coinvolge Benedetto XVI e Francesco (senza numero, almeno finché non ne arriva un altro che vuole chiamarsi Francesco: a quel punto Francesco diverrà Francesco I, e l’altro Francesco II, e così via. Per ulteriori notizie in merito vedi di Carlo M. Aglio, Numerazione dei papi e topologia algebrica – Vol 1). L’altro caso è quello che nel 1294 vide rinunciare al papato Pietro da Morrone, nickname Celestino V, un eremita che era stato eletto papa perché due cardinali avevano scommesso un dollaro su di lui: il primo cardinale credeva che fosse l’ambiente a determinare la persona, e che quindi anche un asociale semianalfabeta come Pietro fosse in grado di fare il papa; il secondo cardinale pensava invece che fosse la genetica a determinare la persona, e che quindi Pietro non sarebbe mai riuscito nell’impresa. Visto che Celestino V diede le dimissioni qualche mese dopo la sua elezione, la scommessa la vinse il secondo cardinale. Peccato che la prima occasione per spendere quel dollaro vinto sarebbe arrivata solo 500 anni più tardi. Ma vuoi mettere la soddisfazione?

Un fenomeno che coinvolge figure così particolari e uniche e che è osservabile con così scarsa frequenza ci offre un’opportunità di studio che la scienza deve certamente cogliere. Anche perché, almeno per una volta, non si tratta di dover spendere miliardi per un’enorme apparecchiatura da nascondere sottoterra in Svizzera, manco fosse il caveau di una banca. Certo, bombardare un papa con un fascio di protoni accelerato a poco meno della velocità della luce dev’essere senza dubbio affascinante, ma non è questo il caso.

Vediamo quindi cosa si può sperimentare avendo a disposizione sia il sommo pontefice, cioè il papa attualmente in carica, Francesco (da qui in poi: Papa1), sia il papa emerito, o semplicemente “quell’altro”, come lo chiamano in Vaticano, Benedetto XVI, che ha rinunciato al suo ruolo nel 2013 per godersi il tfr (da qui in poi: Papa2).

Il primo esperimento che viene in mente quasi banalmente a tutti, avendo a disposizione due papi, è quello del nesso empatico, lo stesso che si dice ci sia fra gemelli biologici. Quello per cui, se un gemello si fa male a Caltanissetta, anche l’altro che è a Imperia sente dolore (le località possono variare). Dimostrare un eventuale legame empatico di questo tipo fra i due papi è piuttosto facile: è sufficiente dare una martellata su una mano a papa1 o papa2 e vedere se papa2 o papa1 provano evidente dolore. S’inizia coi due papi quasi a contatto, e poi li si allontana martellata dopo martellata, per vedere fino a che distanza “prendono”, se prendono. Per eliminare la variabile rappresentata dalla soglia del dolore, che potrebbe falsare l’esperimento, si possono sottoporre i papi a diverse esperienze dolorose. Si possono quindi aggiungere alla martellata: pugno al volto, cazzotto a martelletto, calcio allo stinco, pizzicotti sparsi, tirata d’orecchie, calcio nelle parti basse, ascolto di un disco dei The giornalisti, visione di una puntata recente dei Simpson, disdetta dell’abbonamento a Sky. Un altro metodo prevede che i due papi partecipino in coppia a un torneo di briscola e sia loro impedito l’uso dei segni. Se vincono, il nesso empatico-telepatico è dimostrato e il prosciutto vinto va ai ricercatori. Se perdono, il costo dell’iscrizione al torneo è a carico dei due pontefici.

Passando a un ambito più propriamente fisico, gli esperimenti realizzabili sono molto numerosi e permettono di individuare quali sono le proprietà fisiche che i papi hanno in comune. Per esempio: la forza di gravità agisce allo stesso modo su papa1 e papa2 oppure il processo a Galileo Galilei ha lasciato degli strascichi? I papi hanno lo stesso profilo aerodinamico o papa1 è più adatto al volo? Quanto migliora l’aerodinamica il diverso abito religioso? Se papa1 indossasse un abito Armani e papa2 un completo dell’OVS, quale dei due subirebbe di più l’attrito in un mezzo fluido? E quale dei due verrebbe prima riconosciuto a una festa di Briatore?

In ambito quantistico la domanda che più assilla la scienza sul tema è: perché papa1 e papa2, quando sono venuti a contatto, non sono annichiliti? Mentre quella che assilla i fan di Dragon Ball è: papa1 e papa2 possono fare la fusione? E che creatura verrebbe generata? Ratzoglio? Bergzinger? Papapa?

Avere due papi a disposizione significa tra l’altro poter affiancare all’esperimento principale un esperimento di controllo: in sostanza significa fare lo stesso esperimento con le stesse condizioni ma con un apparecchiatura diversa, così da poter evidenziare potenziali errori di sistema (tipo una vite non ben stretta, una spina non inserita nella presa, un computer con Windows Vista). D’altronde, “un papa di controllo non capita tutti i giorni”, come si afferma anche in un dettaglio minore e poco conosciuto del Giudizio universale di Michelangelo. In questo senso sono possibili moltissimi esperimenti di fisica e chimica dei materiali a cui sottoporre i papi, al di là dei classici crash test (che comunque nell’alto Medioevo sono stati già messi in pratica con risultati interessanti). Per esempio, si potrebbe sottoporre entrambi i papi allo stesso tatuaggio (il volto di Gesù) presso tatuatori diversi e confrontare i risultati: è più somigliante quello di papa1 o quello di papa2? Com’è che quello di papa2 sembra Kim Rossi Stuart? Chi dei due ha pagato col bancomat per avere il cashback e chi in contanti? Domande che la scienza attende solo di poter porre.

Un altro ambito che si potrebbe indagare grazie alla compresenza di due papi è quello della psicologia di massa, utilizzando i papi non come soggetti degli esperimenti ma come strumenti. Non sarebbe forse interessantissimo studiare quale sarebbe la reazione dei fedeli in attesa dell’Angelus all’affacciarsi inatteso di papa2 alla famosa finestra? E se papa2, parlando, avesse la voce di papa1? E se invece avesse la voce di Amanda Lear? E non sarebbe un grandissimo progresso per la scienza studiare le reazioni dei cattolici all’annuncio che papa1 e papa2 hanno deciso di convolare a nozze?

La presenza di due papi è una grande opportunità per allargare le nostre conoscenze scientifiche. Bisogna sfruttarla a fondo e in fretta, perché la morte di un papa ci priverebbe di questa rara possibilità, a meno che l’ultimo esperimento non si rivelasse un successo. Perché se si dimostrasse vero che morto un papa se ne fa un altro, da adesso in poi avremo sempre due papi alla volta.²

 

¹ Per quel che riguarda le rinunce non volontarie al soglio pontificio, è inutile mettersi a enumerarle. Si pensi solo che per un lungo periodo ai papi appena eletti venivano fatte firmare le dimissioni in bianco, pratica sempre osteggiata dai sindacati dei lavoratori della Chiesa. E comunque ci sono stati momenti, durante l’alto Medioevo, in cui c’erano in giro più papi che cattolici.

² O più, se si aggiungessero altri papi dimissionari. Esiste anche la possibilità, sebbene statisticamente irrilevante, di un ritorno a zero papi, in caso di morte contemporanea di tutti i papi presenti.

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