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UFO (una definizione più esatta)

Dubito che il tizio del Conad, quello della pubblicità, nonostante sembri costantemente afflitto da questioni metafisiche, abbia mai svegliato sua moglie in piena notte dicendole:

– C’è un problema.
– Fra di noi?
– No, fra quelli che credono ai dischi volanti.

Il problema però esiste. Ed è di definizione.

L’acronimo UFO sta per Unidentified Flying Object, ovvero, in italiano, Oggetto Volante Non Identificato. Se vi sentite particolarmente autarchici potete chiamarlo anche così, OVNI. Nessuno vi capirà, ma se siete particolarmente autarchici la cosa non dovrebbe interessarvi.

Aver avvistato un oggetto volante non identificato significa che avete visto volare qualcosa e che non avete capito di cosa si trattasse. Non l’avete riconosciuto. Non avete idea di cosa fosse. Non c’è mica niente di male. Succede spesso anche con l’arte contemporanea.

“Ho visto un UFO”, quindi, equivale a “Ho visto una roba che mica ho capito cos’era”. Solo che, chissà perché, tutti intendono “Cazzo ho visto un disco volante!”.

Se non hai capito cos’era, perché dici che era un disco volante? Poteva essere qualsiasi cosa: una sedia di design, un microscopio a forza atomica, Thomas Pynchon. Oggi come oggi volano un sacco di cose, oltretutto, vai a sapere. Invece no, la prassi ormai è: se non ho capito cos’era, e volava, era un disco volante.

Il problema, come si può capire, è chiaramente conadiano. Nonostante ciò la soluzione è piuttosto a portata di mano, addirittura terminologica.

Quindi, dato che ormai il termine UFO è usato per indicare astronavi aliene che svolazzano ovunque sulla Terra senza mai atterrare (fin dove può giungere la paura degli ausiliari del traffico?!), basterà utilizzare un nuovo acronimo per indicare gli oggetti in volo che sul serio non si sa cosa sono, e che soprattutto non sono dischi volanti.

Tale termine, in inglese, è UFOTINAFS (Unidentified Flying Object That Is Not A Flying Saucer).

Poi, se siete particolarmente autarchici, potete dire OVNICNÈUDV.

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5 commenti

  1. Ma anche asserire che non lo sia mi sembra sbagliato.
    Quindi la definizione più corretta sarebbe Unidentified Flying Object That Could Be A Flying Saucer or Anything Else You Like 🙂

    1. Mh, mi sono spiegato male. Se uso UFOTINAFS asserisco che non lo è, un disco volante. Mentre quando dico UFO – in conseguenza dell’uso ormai generalizzato – asserisco che lo è. Poi, ok, se uno proprio vuole esprimere dubbio (ma ti pare?) io sono d’accordo con UFOTCBAFSOAEYL.

  2. Se, nell’uso generalizzato, UFO = FS ne deriva che UFOTINAFS=UFOTINAUFO=FSTINAFS: decisamente contraddittorio. Se però semplifichiamo UFO=FS scrivendo UO=S, scopriamo che UFOTINAFS=UFOTINAFUO cioè che un “oggetto volante non identificato che non è un disco volante” è un “oggetto volante non identificato che non è un oggetto non identificato volante“: vedete voi se sta fermo, se nuota o che altro. Ma quello che più mi intriga è: chi è mai questa signora TINA?

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