La vita, l'universo e tutto quanto Minute Satira

Una nuova vita per il Pd

È vero, è meglio se il Pd cambia nome.

Ma se vogliamo essere davvero sicuri che non finisca male, è meglio se cambia anche città. E già che c’è, farebbe bene a mettersi pure un paio di baffi finti. Mi raccomando, non quelli di D’Alema.

Il Pd merita di rifarsi una vita. Senza dover temere chi vuole pugnalarlo alle spalle, con o senza la C aspirata, senza dover temere le correnti che lo strattonano, i segretari flosci, l’elettorato stizzito, l’elettorato deluso, l’elettorato puntacazzista, le campagne di comunicazione fatte coi piedi, l’analisi della sconfitta, tutti quei “dovresti fare così” “dovresti fare cosà” dei leader di altri partiti, i dirigenti mummificati, le primarie, i dilemmi morali, l’oscillare più verso il centro o più verso sinistra, il Nazareno, i “ma vuoi mettere Berlinguer?”.

Il Pd lo vogliono morto. Tutti, anche chi dice di no.

Quale momento migliore per sparire dalla circolazione, cambiare identità e vivere felice altrove, da cittadino qualunque?

Una seconda chance, insomma. Per lui. Ma pure per noi.

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