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Adesso basta

Adesso ti giuro, per quant’è vero Iddio, mi alzo da qui vado di là faccio un casino. E beh, per forza, non se ne può più. Non si può mica andare avanti così. Vado di là e gliene dico quattro. Quattro poi: gliele dico tutte. Tutte una per una. Perché non se ne può più. Non se ne può, davvero, più.

Adesso, te lo giuro sulla buon’anima di mia madre, su mio padre, sul busto di Lenin, mi tiro su corro in cucina apro la porta come se dovesse venir giù tutto il muro, apro la porta così forte che vedi se non vola via la pendola da muro con quei suoi stramaledetti rintocchi ogni quindici minuti, quella pendola della malora che ci ha regalato lo zio Alvaro, che poi voleva regalarci il robot da cucina, lo zio Alvaro, per il matrimonio, invece poi se n’è uscito con la pendola, chissà come gli è venuto in mente di regalarci una pendola da muro, dico io, chissà chi gliel’ha messa in testa, che non è nemmeno facile da trovare, una pendola da muro, dove la vai a cercare? in che negozio si va, di arredamenti? di casalinghi? dall’orologiaio? non lo so mica. Eh, ma lo so io chi gliel’ha messa in testa, la pendola. Certo che lo so. Ora basta però. È ora di finirla, una volta per tutte. Ma sul serio, ti dico.

Questo è un estratto di “Adesso basta”, una specie di monologo che ho scritto un po’ di tempo fa e che è stato pubblicato nell’Almanacco 2019 della Quodlibet, a cura di Ermanno Cavazzoni.

Oltre al mio, nell’Almanacco ci sono gli scritti di Paolo Albani, Patrizia Barchi, Daniele Benati, Nicola Bonazzi, Paolo Colagrande, Elena Contenta Patacchini, Ugo Cornia, Alessandro Della Santunione, Ivan Fantini, Michele Farina, Enrico Ferratini, Luigi Godino, Andrea Lucatelli, Giovanni Maccari, Gianfranco Mammi, Francesco Marsibilio, Michele Mellara, Luca Mirabile, Paolo Morelli, Jacopo Narros, Mauro Orletti, Paolo Pergola, Alberto Piancastelli, Sara Ricci, Davide Ruffini, Irene Russo, Marino Santinelli, Vincenzo Scalfari, Aldo Testa, Stefano Tonietto, Paolo Vistoli.

Poi il 31 maggio, a Reggio Emilia, alle 21, ai chiostri di San Pietro, se ne legge qualche pagina dal vivo.

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