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Radio days

Cos’era? Ferragosto se non sbaglio. Ero a una grigliata con un po’ di amici. Una di quelle giornate in cui s’inizia a cuocere alle dieci della mattina e si finisce verso mezzanotte, giusto un attimo prima che si calino dagli elicotteri le squadre speciali inviate dall’Organizzazione mondiale della sanità.

Fra una braciola e un bicchiere di rosso, un amico mi dice che c’è una mezza intenzione di tirar su una webradio. All’interno di una birreria. Cerco di pensare a una definizione migliore di paradiso ma lì per lì non la trovo, così il mio amico aggiunge che ha già fatto il mio nome, e se mi va di pensare a qualcosa, un’idea per un programma. Poi mi fa sapere quando c’è la riunione.

Beh, oggi quella cosa mezza accennata durante una grigliata è diventata una realtà, e si chiama Radio Sverso. Trasmette davvero da dentro una birreria (ops!, birroteca), che guarda caso si chiama Lo sverso, e contiene davvero, oltre a un sacco di bella musica, dei programmi in diretta.

E tra questi c’è pure L’analfabeta funzionante, un programma di cultura con la R maiuscola, ovvero il frutto di quell’idea che mi è stata chiesta a Ferragosto e chi mi porterà ai microfoni di Radio Sverso ogni martedì alle 22, a partire da domani 20 dicembre. Una grande avventura di scrittura e conduzione (e regia, a dirla tutta).

Se penso a tutto il mio scetticismo iniziale (giro sempre con diversi container di scetticismo, si sappia) e all’entusiasmo che circonda questa cosa in questo momento, non posso che riconoscere per l’ennesima volta una grande regola: un gruppo di cazzari, riuniti attorno a un tavolo e qualche birra, possono l’improbabile.

A domani sera, amici ascoltatori.

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