Poi magari non se ne fa niente, di questa staffetta tra Letta e Renzi. Però si vede proprio.
È come quando ti s’infila una piccola scheggia nel polpastrello. O ti ferisci con un foglio di carta affilato e ti resta quel taglietto. Non ci fai quasi caso, te li dimentichi anche. Solo che quando pieghi il dito in un certo modo, o lo appoggi, c’è quella fitta di dolore. E subito lo tiri indietro, cambi posizione di scatto.
È questo, per i politici, il voto popolare. Un fastidio. Un disturbo che li coglie all’improvviso quando, maneggiando la democrazia, fanno un movimento sbagliato.
Si vede proprio, sì, che potrebbero farne a meno. Si muovono in quasi completa libertà: che sollievo sarebbe poterlo fare senza temere anche quella leggera irritante scossa?
Viene da pensare che togliergli quella scheggia sia persino una buona azione.