Stavo pensando che la Pasqua, dal nostro punto di vista, è anche, e forse soprattutto, la rievocazione di una serie di eventi molto lontani nel tempo, una narrazione che spesso viene messa in forma di rappresentazione. Insomma una specie di spettacolo teatrale, o di film.
Ed è strano, di questi tempi, che un evento di tale portata non abbia un trailer che gira da un paio di mesi in TV, dove una profonda voce fuori campo dice cose tipo “dal produttore e regista del Natale” o “più di duemila anni di repliche!”, e che la settimana prossima, sui giornali, non ci sia qualche critico che commenti sprezzante “è sempre la solita solfa”. Pur essendo tutti gli altri di parere opposto.
È strano davvero.