Secondo me i bambini prodigio dovrebbero essere vietati per legge. Un po’ perché un bambino, da bambino, dovrebbe fare il bambino, quindi scaccolarsi, pronunciare male le parole, sbucciarsi le ginocchia, fare i capricci, non mangiare i cavoletti di Bruxelles. Mica il prodigio.
Un po’ perché il bambino prodigio, poi, quando cresce, non è mica detto che resti un prodigio. Magari diventa un adolescente bravino, un adulto così così, e per la delusione gli viene la depressione. Forse inizia anche a bere e drogarsi, da grande. E chi inizia da grande poi non smette più, mica come chi inizia da adolescente che dopo un po’ lascia perdere.
Un po’ perché il bambino prodigio brucia le tappe, e fa quello che la gente non prodigiosa fa con più calma, un passo alla volta. Il bambino prodigio fa tutto subito, e quando ha, per dire, 10 anni, già inizia a chiedersi “E adesso che faccio?”, e a 15 gli prende la frustrazione e inizia a bere e drogarsi, solo che non inizia come gli altri adolescenti, che lo fanno perché sono ancora mezzi scemi, lui inizia convinto, e a 20 anni è un tossico prodigio, poveraccio.
Un po’ perché il bambino prodigio, da grande, sentirsi dire di continuo che è un ex bambino prodigio, secondo me gli girano i coglioni.
Allora, ecco, parere mio, se uno è un bambino prodigio, gli conviene aspettare, fare il bambino, fare l’adolescente, poi l’adulto, godersi la vita, e alla fine, a una certa età, sfogarsi, e fare il vecchio prodigio. Così uno la vita se la gode, pure se ha avuto la sfortuna di essere un prodigio.