Facciamo finta che ci sia qualcuno che proprio odiamo. E che siamo in tanti, a odiarlo. Una persona che deve aver compiuto delle vere e proprie nefandezze, se si fa odiare così tanto da così tanti. Per non lasciare tutto campato in aria e dare un po’ di concretezza al discorso chiameremo questa persona Itler.
Allora, diciamo che questo Itler è vivo e vegeto. È vivo, vegeto e potente come lo era il suo quasi omonimo all’apice della sua carriera di genio del male e psicotico certificato. Ha iniziativa, mezzi e un buon numero di seguaci, e con questi porta morte e distruzione ovunque può nel mondo. Tolti quelli che ci guadagnano qualcosa e i pazzi come lui, il resto della popolazione planetaria lo odia profondamente e vorrebbe vederlo morto. Ci sta.
Ovviamente, come sempre accade coi geni del male, ogni tentativo di far fuori Itler tramite complotti, congiure e attentati vari non ha funzionato. Ci vuole un’azione collettiva. Un crowdkilling. Cosa potremmo fare, noi, come popolo dell’internet, per sbarazzarci di cotanto villano?
La soluzione è semplice e a portata di mano. Avete presente, vero, quando muore qualcuno famoso, e tutti mettono subito la sua foto come avatar sui vari social network? Ecco, forse non lo sapete, ma questa cosa funziona anche pre, oltre che post. In pratica, se tutti, o se non proprio tutti almeno la maggior parte di noi, mettiamo come avatar la foto di Itler, Itler muore.
Se non è democrazia digitale questa, cosa lo è?