– Ho visto che hai scritto un libro.
– Ah, sì.
– Ce l’hanno alla Mondadori del centro commerciale?
– Ehm, no… è un e-book.
– E all’edicola in piazza?
– …
È così che va, più o meno. Tu non te ne capaciti. Sei convinto che tutti sappiano cos’è un e-book, un libro elettronico. Che non possano ignorarlo. Mentre loro invece non si fanno una ragione del fatto che non sai cos’è la difesa a zona. Statisticamente però sono circa l’80-90% del Paese, loro. Quindi lo strano sei tu. E tocca a te spiegare come funziona, l’e-book. Non puoi dire “ma dai, lo sanno tutti!”, e fare l’espressione spocchiosa dello scrittore vincitore del Nobel per la Medicina.
– Sono stato in libreria, il tuo libro non ce l’hanno.
– Ah, no, è un e-book.
– Un cosa?
– Un libro digitale.
– …
– Non è di carta.
– …
– È tipo un file per il computer…
– Ah no, allora niente, io con questi aggeggi, guarda, non ci capisco, mio figlio sta sempre lì davanti, ma io proprio no. Scusa eh.
Lasciamo da parte i lettori di e-book, nel senso del Kindle, del Kobo, del Nook e di tutte le altre parole che contengono una k e sono un marchio registrato. Sebbene Amazon con la sua potenza abbia sfondato la diga della lettura digitale anche in Italia, i possessori di appositi reader sono una frazione molto limitata della popolazione.
Se però prendiamo il terzetto smartphone, tablet e pc vi sfido a trovare qualcuno nella fascia d’età 2-50 che non possegga almeno uno di questi oggetti. E se si possiede uno di questi oggetti (ecco infine la rivelazione!) allora si può leggere Scienziaggini.
– Un libro sul tablet? Sul telefono? Non so mica se riuscirei a leggerlo, mi sa che affatica gli occhi.
– E Facebook allora?
– Che c’entra? quello è per farmi i cazzi degli altri.
Davvero, amici tecnolesi, non è difficile: comprate il file su una delle tante librerie online, lo scaricate dove più vi aggrada, lo aprite e lo leggete. L’intoppo più grave che può capitarvi? Dover scaricare una app per leggere gli e-book. Ma se ci siete riusciti con WhatsApp, potete farcela.
Poi, ovviamente, ci sono anche persone che ne sanno, di queste robe.
– Ehi, ho visto che è uscito il tuo e-book!
– Sì, l’hai preso?
– No, aspetto che esce piratato.
E anche quelle che ne sanno troppo.
– Ho comprato Scienziaggini eh.
– Uh, davvero? Ti è piaciuto?
– Non l’ho ancora letto. Però intanto gli ho solo rimosso i DRM e l’ho condiviso sui torrent e su eMule.
– …
Che poi il capitolo sul Big Bang vale da solo il prezzo di buona parte dei dispositivi con la K e forse addirittura delle parole con la K in genere, tipo kinesilogico, kayak (che vale tanto perché ne ha 2) o ahk! di quando mastichi poco e il bolo ti rimane incastrato a metà esofago.
😀 (forse avrebbero dovuto chiamarlo Big Bank, ecco)
Ah, c’ha il DRM?
No, allora non lo compro, che io sono per libera circolazione delle idee.
Mi dai l’indirizzo del tizio che ci ha tolto il DRM? 😀
😀 Dovrebbe avere il social drm, mica quello brutto brutto. (io che parlo per ipotesi, a proposito del mio libro. Bene 😀 )
Vabbè, alla fine l’ho comprato, il contatto del tizio che gli ha tolto il DRM non mi serve più. Grazie, comunque.
Adesso devo solo convincere mia figlia di 10 anni a ridarmi il tablet che mi ha sequestrato qualche mese fa.
La vera impresa comincia adesso 😀 (grazie eh).