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La social dieta

Funziona così.

Continuate a mangiare come sempre. Quindi in sostanza no, non dimagrite di un etto. Non è una dieta in quel senso.

Siamo nell’epoca dell’informazione, della dematerializzazione. Siamo flussi di bit attraverso canali di comunicazione. Mica penserete di dimagrire sul serio nel mondo materiale? Cioè, potreste anche farlo, ma sarebbe uno sforzo inutile.

Cerchiamo di essere onesti con noi stessi: a meno che non si tratti di una questione strettamente di salute, sottoporci a una dieta è uno sforzo che non facciamo mai per noi stessi, lo facciamo per gli altri. Ovvero, per il giudizio che gli altri hanno su di noi. Fossimo completamente soli o isolati, non ce ne fregherebbe niente di dimagrire. Sfortunatamente siamo parte di una società, immersi in una rete di relazioni.

Da alcuni anni a questa parte però, con l’avvento dei social network, questa rete di relazioni in cui siamo invischiati ha subìto delle trasformazioni radicali. Detto un po’ rozzamente, abbiamo traslocato su Facebook.

I contatti 1.0 (nel senso di quelli già presenti sul piano materiale) sono stati digitalizzati e, tolto forse un nucleo essenziale, inseriti nella dinamica social. Dopodiché sono arrivati i contatti 2.0 (privi del sostrato esperenziale materiale).

Detto di nuovo un po’ rozzamente, su Facebook abbiamo un sacco di amici con cui abbiamo relazioni minime, se non inesistenti. Sarebbero più o meno i cosiddetti conoscenti del piano materiale, con la differenza che quelli del piano digitale sono quasi impossibili da incontrare fisicamente. È proprio questa distanza materiale che useremo per la nostra dieta, e più precisamente per la fase della diffusione.

Prima però bisogna avviare il processo. E per questo è necessario incontrare nel piano fisico uno dei nostri contatti Facebook, e per la precisione uno di quella cerchia che vediamo raramente ma con cui abbiamo buoni rapporti digitali, e che abbia un vasto numero di contatti e una buona reputazione web. Ed è fondamentale che questa persona vedendoci ci dica, a un certo punto, “Sei dimagrito”.

(è garantito che succeda entro al massimo tre incontri del genere. Fidatevi)

Non preoccupatevi, non c’è alcun bisogno che siate realmente dimagriti. Quel tipo di affermazione è praticamente sempre indipendente dal dato reale. Sono cose che si dicono per empatia, o anche per un vistoso errore percettivo. Quante volte vi è capitato di sentirvelo dire pur sapendo che non era vero? E quante volte l’avete detto, anche, non credendolo vero? Sono cose che si fanno. Sono i meccanismi della socialità.

La differenza, qui, con la social dieta, è che non lasciamo semplicemente cadere quel giudizio nel vuoto, ma lo sfruttiamo.

E per sfruttarlo basterà posizionare un ponte tra il piano materiale e il piano digitale. È il passaggio più delicato, ma se funziona l’effetto è garantito. In pratica dovete chiedere al vostro contatto di condividere il suo giudizio sul piano digitale, cioè su un social network. Poniamo, per comodità, su Facebook.

La nostra abitudine all’uso dei meccanismi e delle dinamiche social e la nostra sempre minore capacità di distinguere i due piani renderà l’operazione meno difficile di quanto pensiate.

Una volta avviato il processo, la notizia del vostro dimagrimento seguirà il classico percorso di like e condivisioni tipico delle reti sociali, sfruttando tutta quella mole di contatti distanti 2.0 che non hanno bisogno di prove materiali per credere nelle notizie che leggono, soprattutto se vengono da una certa fonte normalmente affidabile.

E nel giro di pochi giorni sarete diventati una bufala.

E contemporaneamente magri.

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