Stavo pensando di scrivere la storia di un cane fascista di nome Pound che alla fine della seconda guerra mondiale si ritrova a fare non so quanti (ci penso poi mentre la scrivo, casomai, alla cifra precisa) kilometri per tornare dai suoi padroni, e s’intitola in quel modo lì.
Non è che sia sicurissimo di scriverla, comunque.