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Ricordo di Rita Mulholland

lo zio

Rita Mulholland fu una donna di una bellezza tutta speciale, al punto che si sarebbe potuta definire tranquillamente brutta. Era nata allo scadere di una confezione di pelati, nel profondo Texas, in una buca di circa 30 metri che la sua famiglia aveva preso in affitto da un appassionato di granate. La sua infanzia trascorse senza traumi, a parte quello di dover ogni giorno scalare le pareti di casa per andare a scuola. La passione per lo spettacolo le fu trasmessa dallo zio John Edgar “Non quello dell’FBI” Hoover, che lavorava come rete di sicurezza in un circo delle pulci.

Esordì precocissima a 79 anni, quando l’emittente radiofonica KTWI le affidò il ruolo di rumore di fondo tra una pubblicità e l’altra. I genitori, preoccupati che l’ambiente dello show business potesse influire negativamente sul suo sviluppo cognitivo, la obbligarono a indossare costantemente occhiali da sole. Insofferente a tanta grettezza e convinta che fosse ormai ora di spiccare il volo, Rita scavò un tunnel e fuggì da casa. I genitori, distrutti dal dolore, arredarono il tunnel e lo subaffittarono a una famiglia di ispanici. Nel giro di pochi anni poterono permettersi una buca tutta loro, molto più profonda.

Rita, che aveva sempre vissuto lontano dalla luce del sole, acquistò subito una bella abbronzatura in un negozio di artifici e col suo sacco da marinaio sulle spalle iniziò a fare l’autostop per raggiungere Los Angeles. Dopo due giorni di tentativi a vuoto qualcuno le fece notare che forse era meglio mettersi dal lato giusto della strada. Lei, spazientita, preferì il treno, ma anche quello non si fermava. Così alla fine salì clandestinamente su un merci. Lì incontrò Jack Kerouac. A distanza di anni Rita lo ricordava ancora con grande emozione: “Dormì per tutto il viaggio”. Quella esperienza la cambiò per sempre: salì sul treno mora e ne scese bionda.

Giunta a Los Angeles si fece subito notare per la sua età e divenne in breve tempo una star nel campo delle pubblicità delle pompe funebri. La sua fama come cadavere in buono stato giunse alle orecchie dei più grandi registi americani, che non la ascoltarono; anche quelli più medi non ci fecero caso, ma fra i più piccoli alcuni la scelsero come protagonista dei loro B movie sugli zombie. La carriera di Rita prosperò e nel 1963 vinse un Granny come migliore lunga conservazione. Due anni dopo morì per cause naturali. Continuò a lavorare in diversi film fino al 1971, quando un aiuto regista si accorse del decesso. Nel 1972 le fu assegnato l’Oscar come migliore attrice non protagonista, per il ruolo di cadavere. Fu sepolta in Texas, a casa dei suoi.

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