Dev’esserci poi anche un pianeta, da qualche parte nell’Universo, molto simile al nostro, anzi, uguale in tutto e per tutto, tranne che per un unico dettaglio, che però è di gran conto. Sul quel pianeta, che per dargli un nome chiameremo Allingiù, la gravità è infatti repulsiva. Stesso modulo, stessa direzione, ma verso opposto alla nostra. Invece di spingervi a terra, vi spinge in aria. Se vi cade qualcosa, e non c’è un soffitto a fermarla, finisce nello spazio.
Facile da immaginare. Più difficile viverci, anche per gli stessi autoctoni, gli allingiuani, che sono in tutto e per tutto simili a noi, tranne che per un paio di dettagli: sono tutte persone coi piedi per terra e sono tutti, nessuno escluso, dei gran testardi.
Questi due tratti caratteriali, che su un pianeta a gravità attrattiva passerebbero inosservati praticamente a tutti, su Allingiù hanno effetti ben visibili. Gli allingiuani, infatti, teste dure come sono, hanno deciso che non sarà certo la natura a imporre loro di avere i piedi per aria, come si converrebbe su un pianeta a gravità repulsiva. Così, invece di camminare coi piedi, loro camminano con le mani, e tengono i piedi magari non a terra, ma quantomeno verso la terra, anche se quella li respinge. E vivono sempre costantemente facendo la verticale, e hanno i marciamani ai lati delle strade, e mettono le scarpe alle mani, e i guanti ai piedi, ma solo se è freddo.
Però, nonostante le difficoltà, qualche vantaggio c’è. Se uno muore cadendo nello spazio, cosa che non capita poi così spesso, più o meno quanto da noi uno che cade in un burrone o dal tetto, rispetto a qui da noi loro hanno la soddisfazione, per via delle mani tenute all’insù, di essere già nella posizione giusta per fare finta di volarsene via, tipo Superman.