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L’eletto

A me piacerebbe molto se facessero uno di quei film in cui a un certo punto tutti i personaggi iniziano a chiedersi se il protagonista non è per caso l’eletto, il prescelto, l’uomo o la donna della profezia, uno di quei film in cui alcuni personaggi iniziano quasi subito a chiederselo, se è l’eletto, altri aspettano un po’ e poi si convincono, altri ne sono sicuri dall’inizio chissà perché, altri invece niente da fare, finché non lo o la vedono in azione non ci credono (è il famoso effetto San Tommaso), e tu lo capisci che è ovvio che è l’eletto, anche perché è il protagonista del film, chi dovrebbe essere, l’eletto, la comparsa?, quindi ti sembrano tutti un po’ ridicoli a chiedersi continuamente chissà se è l’eletto, vuoi vedere che è l’eletto?, anzi dopo un po’ ti viene proprio da pensare ma siete scemi, certo che è l’eletto, siete in venti a chiedervelo continuamente, c’è la profezia, chi vuoi che sia, l’idraulico?, e solo lui, il protagonista, è quello che proprio non ci crede, no no, dice a tutti, non sono mica io l’eletto, però si capisce che in fondo in fondo sa di esserlo, perché comunque la domanda se la pone, il dubbio ce l’ha, e se uno non è l’eletto manco se lo chiede, si chiede altre cose, tipo perché è aumentato così tanto il metano, e poi piano piano si convince, comincia a pensare ma vuoi vedere che sono davvero l’eletto, e appena si convince al cento percento diventa ufficialmente l’eletto, perché lo è sempre stato, alla fine.

Ecco, a me piacerebbe molto se facessero un film così, solo che alla fine viene fuori che il protagonista non è l’eletto. L’eletto è un altro. Uno che non s’era nemmeno mai visto, o si è visto di sfuggita. E sarebbe un film bello e sincero su tutti quelli che non contano un cazzo. E farebbe un sacco di soldi, perché a non contare un cazzo siamo in tantissimi, quasi tutti.

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