La vicenda dell’asfaltatura della strada provinciale 981bis “Erronea” fece molto scalpore. Nonostante il disinteresse dei media nazionali, la notizia occupò per giorni le prime pagine dei giornali di Poggio Frattone e Borgo Marrano, i due paesini direttamente interessati.
La costruzione dell’originaria SP981bis si deve agli antichi Romani, che a quanto pare non andavano da nessuna parte senza portarsi dietro le loro strade. In realtà in quell’occasione ne avrebbero fatto volentieri a meno, ma mentre la III legione autostradale si dirigeva con materiali, attrezzature e personale altamente specializzato (schiavi) verso la Flaminia, dov’erano previsti alcuni lavori in corso, un carro di pietre si rovesciò, e gli ingegneri calcolarono che il lavoro per caricarlo di nuovo sarebbe stato equivalente a quello per la costruzione di una strada lunga 2 km (2007 metri, per l’esattezza). Decisero così, un po’ maniacalmente, di dar vita a quella breve via di comunicazione. Dopo un paio di giorni (gli antichi Romani erano rapidi e approssimativi) la futura SP981bis era pronta. La III legione autostradale prese armi e bagagli e si diresse verso la Flaminia, dove venivano già segnalati rallentamenti.
Il nome “Erronea” fu attribuito alla strada da Lucio Incrocio Pedone, ufficiale addetto alla segnaletica. La chiamò così per un semplice motivo: non collegava un bel nulla. Il carro di pietre si era infatti rovesciato in una zona assolutamente priva di centri abitati: in pratica l'”Erronea” partiva da un prato e finiva in un altro, distante 2 km circa. “I paesi verranno poi”, sentenziò Pedone, mentre attraversava senza guardare la strada deserta. Morì qualche giorno più tardi, investito da un carro sulla Flaminia.
I paesi in realtà non vennero per diversi secoli, perché la zona aveva l’attrattiva di una riunione di condominio. La strada continuò così a collegare fili d’erba a fili d’erba, che nel frattempo erano cresciuti abbastanza da seppellire quasi completamente le pietre che la componevano. Qualche centinaio di anni dopo, un gruppo di Goti (Game of Thrones’ Inhabitants), vagando per quei territori in cerca di qualcosa da mettere a ferro e fuoco, inciampò nelle pietre levigate e nascoste dell'”Erronea”. “Ehi, ma questa è una strada!” (in barbarico: “Ghrhonn blrggt ffhrnnnrg!”), gridò qualcuno in preda all’entusiasmo. Subito il gruppo iniziò a seguirla, sperando di trovare sul suo percorso un villaggio da saccheggiare o almeno un autogrill. Finirono in mezzo a un prato. La percorsero allora nell’altro senso, ma anche stavolta niente, a parte qualche margherita e una cacca secca, probabilmente di mucca. Sconsolati, stavano per riprendere il loro cammino di distruzione verso tutt’altra direzione quando qualcuno butto là un’idea: “E se costruissimo un centro abitato? La strada c’è già, tanto vale sfruttarla”. Per motivi che gli storiografi non hanno ancora chiarito, un piccolo gruppo di umani che erano stati nomadi fino a quel momento decisero d’un tratto di divenire stanziali: insomma, l’idea piacque a tutti.
Le divisioni sorsero però quando ci fu da decidere dove costruire il nuovo paese: in fondo alla strada, ovviamente: ma di qua o di là? Le varie ragioni (qui è più assolato, lì è più ventoso, qui c’è un centro commerciale vicino, lì non prende bene Vodafone) entrarono in conflitto, e siccome i barbari non si chiamano così per caso, prima volò qualche spinta, poi qualche sberla, dopodiché scoppiò una gigantesca rissa, e infine scattarono le querele e i risarcimenti. Non si riuscì a raggiungere un accordo, insomma, così il gruppo di Goti si spaccò. Furono in tal modo fondati due paesi rivali, uno a un capo e uno all’altro della strada, ovvero i nuclei abitativi originari di quelli che sarebbero poi diventati Poggio Frattone e Borgo Marrano.
Trascorsero i secoli, ma la storica rivalità fra i due paesi non si placò mai del tutto. Borgo Marrano rimase il più assolato, a Poggio Frattone non prese mai bene Vodafone. Entrambi crebbero fino a qualche migliaio di abitanti ma non di più, perché i dintorni erano rimasti attraenti quanto al tempo dei Romani. Altre strade collegarono i due paesi al resto del mondo, ma l'”Erronea” rimase l’unica via diretta che collegasse i due centri, ciò che al contempo li univa e li divideva.
Si arriva così ai giorni nostri, precisamente a qualche anno fa. La SP981bis è ridotta male. Il manto stradale è costellato di buche e squarci. Percorrerla è un’agonia, e farlo a più di 15 km/h significa mettere a rischio pneumatici, cerchioni, ammortizzatori e vertebre. Il traffico quotidiano è una lunga e lentissima coda di veicoli che zigzagano affannosamente. Ogni tanto qualcuno si distrae, finisce in una buca, lo ritrovano in Estonia. Qualcuno in Bolivia. Dipende dalla buca.
La manutenzione toccherebbe per definizione alla Provincia, ente amministrativo che pare stia scomparendo, ma che anche prima non è che si facesse vedere poi molto. Provare a contattare le Provincia, per far presenti certi problemi, è sempre una bella sfida, qualunque indirizzo o numero tentiate. Se lo fate per e-mail, la mail torna indietro col messaggio di errore “L’utente da lei cercato non sa usare il PC”. Se lo fate con una comunicazione cartacea, quella torna indietro coi timbri dell’Arkansas e la motivazione “Destinatario inesistente/deceduto/a pesca”. Se telefonate, risponde la Pizzeria Ruoppolo.
Di fronte al completo disinteressamento della Provincia per la questione SP981bis, i sindaci di Poggio Frattone e Borgo Marrano (rispettivamente Fulgenzio Barbaro e Ruggero Lunno) non hanno altra scelta che risolvere loro la faccenda, provvedendo all’asfaltatura dell'”Erronea”.
Però, si sa, son tempi di magra. Il governo ha chiuso i rubinetti, c’è la crisi, il patto di stabilità, le cavallette, e insomma le casse comunali sono ormai solo un ricettacolo di ragnatele e correnti d’aria. Fulgenzio Barbaro allora convoca i suoi, mette mano a conti e bilanci, e racimola il racimolabile. Poi chiama la ditta, che con quella cifra può asfaltargli un chilometro di strada, non di più. Ruggero Lunno fa, dall’altra parte della SP981bis, la stessa cosa, con lo stesso risultato: un chilometro di strada asfaltabile. Totale: 2 chilometri. Quasi tutta l'”Erronea”, ma non tutta. Mancano 7 metri. I due sindaci provano e riprovano a farsi fare uno sconto, ma la ditta – tanto c’è solo quella – non cede. Dopo tanto insistere la ditta fa ai due sindaci questo discorso: Facciamo così, visto che non vi sopporto più, se facciamo un unico conto ve la asfalto tutta, anche quei 7 metri. Conviene a tutti.
Conviene a tutti, è vero, ma le rivalità storiche, di cui sono andate perse le ragioni, sempre che ce ne siano state di sostanziali, sono cieche, e sorde alla ragionevolezza. No, dicono i due sindaci di Poggio Frattone e Borgo Marrano, insieme non ci mettiamo, per asfaltare; potevano pensarci prima, quelli di [inserire il nome di uno dei due paesi], invece che andarsene per la loro strada. Noi pensiamo alla nostra, così imparano. La ditta, da parte sua, giustamente, dice: Fate un po’ come vi pare, mi sembrate matti.
I lavori di asfaltatura della SP981bis iniziano e giungono al termine nel giro di pochi giorni. Partono da Poggio Frattone e finiscono un chilometro dopo. Partono da Borgo Marrano e finiscono un chilometro dopo. In mezzo, lasciati pieni di crepe e buche, 7 metri di manto stradale, con in più lo scalino dell’asfalto nuovo da una parte e dall’altra.
Perciò, adesso, se percorrete la SP981bis “Erronea”, che sia in una direzione o nell’altra, a un certo punto, giusto a metà, vi ritrovate a dover frenare bruscamente e percorrere 7 metri di strada malridotta a 10-15km/h, per poi ripartire su un bell’asfalto scuro e compatto.
La Provincia, giusto in quel punto, ha piazzato un autovelox.
Nel frattempo, sulla Flaminia, continuano a essere segnalati rallentamenti a causa di lavori in corso.
ah, ecco dov’eri finito
avevo sbagliato strada