Può succedere l’impensabile. E il bello è che appena l’impensabile succede diventa pensabile. Così ti ritrovi a pensare l’impensabile, e poco dopo invece ti ritrovi iscritto a Filosofia.
Come ti viene in mente che una grande nave da crociera possa naufragare catastroficamente per un gesto un po’ sbruffone del capitano?
Era impensabile, fino al 13 gennaio 2012.
Adesso allora potrebbe anche succedere che il relitto della Concordia, nel suo tragitto verso Genova, a un certo punto venga affiancato da una pattuglia della Guardia costiera, coi lampeggianti accesi, che gl’intimi di accostare. E una volta fermo da una parte, un agente salirebbe a bordo e inizierebbe a guardarsi intorno e a dire cose tipo “Lo sa che ha una fiancata distrutta?”, oppure “Andava così piano che intralciava la normale circolazione”, e probabilmente ci scapperebbe la multa e chissà quanti punti.
Ora però questa cosa non è più impensabile, perciò non accadrà.
E il dubbio che non ci lascia dormire la notte – oltre a E adesso, al Giglio, cosa fotograferanno? – è: se ci mettiamo d’impegno e pensiamo tutto l’impensabile, poi non succede più un cazzo?
Si potrebbe anche fare la prova.
Volendo.