In un numero del marzo del 1913 il “Chienti e Potenza”, giornale di Camerino, riporta la seguente notizia, che a me – a ragione o a torto non importa – ha fatto venire in mente Achille Campanile:
Strani effetti del vino – Il primo del mese tal Sabbatini Ulderico in compagnia del padre, Domenico, non meno ubriaco di lui ebbe ad infastidire non poca gente per la così detta discesa dello Spedaletto e lungo la passeggiata delle mura. Tuttavia il loro stato di ubriachezza era tale che mal si reggevano in piedi e quindi i pacifici cittadini se ne sbarazzavano facilmente. Lo studente Vincenzo Falzi, figliuolo del Segretario della Congregazione di Carità, da essi aggredito senza un perché non durò fatica a mandarli a gambe levate uno dopo l’altro. Senonché l’Ulderico indispettito dagli insuccessi gladiatori e dalle baie dei monelli, giunto alla strada delle Scalette riabilitò il suo onore infliggendo una tremenda coltellata ad una vacca di proprietà del prof. Domenico Filippi che si trovava a passare per caso condotta da un ragazzo quattordicenne a nome Guido Carradori. La vacca va migliorando.
tutto ciò è bellissimo e sì, il Campanile, ci sta, tutto!
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È una roba da portare nel portafogli alla bisogna, nelle giornate grigie.