C’è stato un periodo, secondo me, in cui conoscevo le regole dell’italiano, e scrivevo cercando di rispettarle. È da un po’, invece, che è come se me le stessi scordando, è come se le stessi mettendo da parte. O meglio, uso quelle che mi servono, come fa qualunque artigiano coi suoi strumenti. Se non sono utili allo scopo, le lascio lì sul tavolo. Qualcuno potrebbe pensare “facile così eh”, e invece no, è più complicato. Ma è anche molto, molto più divertente. Sono diventato un somaro, direbbero a scuola. Un somaro che ride.
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10 precetti di una religione inesistente
- Andare sopra i 1300 metri sul livello del mare almeno una volta all’anno.
- Non guardare la TV col solo occhio sinistro.
- Dire “bomballa” ogni volta che si ode un tuono.
- Se ci sono 5 persone in una stanza, una deve uscire.
- Compiuti i 23 anni, tutti i campanelli vanno suonati due volte, con tocchi brevi e rapidi.
- Non dire mai “per la barba della barbabietola” di fronte a una strada a senso unico.
- Lasciare arrugginire le cose.
- Ogni volta che si può, agglomerare.
- Sospirare tra primo e secondo, durante i pasti.
- Concentrarsi sul camminare, mentre si cammina.
I figli dei preti (cvd)
in base al SAC (Sistema assiomatico clericale)
1) i preti hanno l’obbligo del celibato, cioè non possono sposarsi.
+
2) il sesso non può essere praticato al di fuori del matrimonio.
=
3) i preti non possono praticare sesso.
Fino a qualche tempo fa da ciò conseguiva il corollario:
3a) i preti non possono avere figli.
Ora però, con le moderne tecniche di inseminazione e fecondazione, si può, pur nel rispetto del SAC, giungere a una conclusione che contraddice 3a, ovvero:
3b) i preti possono avere figli.
Dal che si deduce che il Sistema assiomatico clericale è inconsistente. Quindi da abbandonare.