C’è sicuramente stata un’epoca in cui le auto avevano gravi problemi d’avviamento, non ne dubito. Ma quest’era, di cui si può anche provare nostalgia (voglio dire, ci sono i nostalgici del fascismo, non mi sorprendo facilmente), è finita da un pezzo, grazie ai progressi raggiunti nel campo dell’automobilismo e della fortuna. Se così non fosse, ascoltereste molto più spesso quello che invece è diventato un suono parecchio raro, a meno che non abitiate in un’autofficina, e cioè quello di una macchina che non parte e di un motorino di avviamento che gira insistentemente a vuoto.
Faccio perciò un’esplicita richiesta agli sceneggiatori di film e serie TV: a meno che il film o telefilm non sia ambientato nell’epoca gloriosa dei problemi di avviamento, non si potrebbe smettere d’inserire la scena della macchina che non parte proprio quando il mostro o il cattivo insegue il protagonista? Grazie.
A meno che, ovviamente, il protagonista non sia uno che se ne frega della sua auto e trascuri i problemi di avviamento che ha da mesi. In quel caso però è giusto che non riesca a fuggire, che il mostro lo catturi e lo faccia a pezzi, così impara a svegliarmi tutte le mattine coi suoi dieci minuti di tentativi di far partire la macchina sotto la mia finestra.
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Se per le auto funzionasse come per i software
Andremmo dal concessionario e sceglieremmo un modello.
Un modello base, molto spartano.
Con solo il sedile del guidatore. Tre marce, non di più. Una sola portiera. Il cristallo anteriore e basta. La freccia solo a sinistra. Un solo faro, anabbagliante. Frizione e acceleratore, il freno no. Nessuna verniciatura, pochissimi cavalli, un serbatoio che basta per farci 20-25 chilometri.
Prenderemmo l’auto e ce la porteremmo a casa gratis.
E il concessionario ci chiamerebbe una volta a settimana, o ogni quindici giorni, chiedendoci se c’interessa il modello a pagamento, che ha tutti i sedili, cinque marce, o sei nella versione premium, frecce per entrambe le direzioni, tutti i fari, il freno, il colore che più ci piace, un centinaio di cavalli almeno, autonomia per 800 chilometri.
E noi saremmo liberi di dirgli che magari ci pensiamo ancora un po’.