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Kiss me l’ICI

Certo che avere fede è un bel vantaggio. Altro che Mediaset Premium.

Chi ha fede, non importa quale, porta sempre con sé una prospettiva rassicurante. Quella dell’ultraterreno.

Mentre gli atei, i materialisti meccanicisti e Richard Dawkins pensano che quando moriremo la nostra coscienza si spegnerà insieme alla mente che la contiene e smetteremo di esistere come individui, e di noi rimarranno – e non per molto se non siete stato un dittatore sanguinario – solo il ricordo di ciò che abbiamo compiuto in vita e l’iscrizione al Club degli editori, le persone dotate di fede credono che in qualche modo e in qualche luogo e con un qualche tipo di meteo favorevole loro continueranno a esistere.

Sugli agnostici non so che dire. So che capiranno.

Oltre al vantaggio di poter accedere a una vita successiva, o a una serie di vite di un numero imprecisato di stagioni in cui di volta in volta rimanete sempre voi i protagonisti, ma allo stesso tempo non siete mai proprio gli stessi, e cambiano l’ambientazione, i ruoli, le personalità, e in pratica finite dentro True Detective, un altro vantaggio della fede consiste in alcune agevolazioni. Già prima della morte.

È come se la promessa di una vita ultraterrena e paradisiaca (tanto poi anche i più malvagi si costruiscono l’interpretazione che li vede premiati per le loro gesta, quindi nessuno è convinto di andare all’inferno o in luogo equipollente) fosse un salto nel buio un po’ eccessivo, una scommessa troppo rischiosa per non avere in cambio, nel frattempo, qualche incentivo.

Un’eternità dotata di tutti i comfort possibili è allettante, ma senza nemmeno una sbirciata dall’altra parte, o qualche foto, pure sfocata, come si fa a crederci? Dal punto di vista immobiliare (alla fine di questo si tratta, stanno cercando di vendervi un luogo) sarebbe un azzardo. Non si firma un contratto del genere senza un minimo di garanzie.

Così, in assenza di solide prove materiali, si sono inventati gli incentivi. Economici più che altro. Detrazioni, esenzioni, sconti, contributi, fondi e via discorrendo.

Se uno ha una fede, risparmia.

Per esempio l’ICI.

Ma come? – dirà qualcuno di voi – Io l’ICI la pago eccome, anche se ho fede. È la chiesa che non la paga!

In effetti è facile cadere in confusione, perché la materia è raffinata e la terminologia può trarre in inganno. (non a caso si dice che il diavolo è un logico)

Voi fedeli pagate l’ICI perché la fede non l’avete, la usate e basta. Non è mica vostra: non l’avete fondata, non la organizzate né l’amministrate e nemmeno la distribuite, a parte qualche bestemmia sfuggita ogni tanto. È un prodotto che vi forniscono, preconfezionato, di cui avete la licenza d’uso, praticamente come Windows. E così come Windows non è il vostro, nemmeno la fede lo è.

(in caso non foste convinti: avete mai provato a modificare qualche parte di fede che non vi convinceva? Qualche regola che non vi piaceva?)

La fede è proprietà dei sacerdoti di vario ordine e grado. Che infatti non pagano l’ICI.

Voi invece la pagate.

Almeno finché non avrete una fede tutta vostra.

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